Bruno Tabocchini vide in lui uno sguardo strano, – - aveva il viso pallido e tirato - – e fu tratto in inganno. Storia di CeccoNetzer. Le scorribande europee della Lazio di Chinaglia. Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non riconoscendolo, estrae una pistola e fa fuoco colpendo in pieno petto il biondo centrocampista biancoceleste. Sono le 20 del 18 gennaio 1977, Roma piange la scomparsa di Cecco. When I find myself in times of trouble / Mother Mary comes to me… Succede così, un amico ti manda un sms: “E’ morto Chinaglia”. ”Legittima difesa”, stabilirà il giudice. Il gioielliere non riconobbe Re Cecconi che aveva il bavero alzato con una mano in tasca: pensò ad un rapinatore con una pistola nella tasca, facendo subito fuoco e colpendolo in pieno petto. E, soprattutto, perché sparò nonostante la presenza del profumiere Giorgio Fraticcioli, amico dei calciatori e conoscente proprio del gioielliere? Re Cecconi muore poco dopo aver mormorato, accasciandosi, “era solo uno scherzo”. “Solo l’anno prima – sottolinea Mensurati – c’erano stati 1591 omicidi, 9406 rapine, e 286 sequestri di persona. Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. Erano quelli gli Anni di piombo, e Tabocchini l’8 febbraio 1976 aveva subito un’autentica rapina durante la quale aveva ferito e consentito l’arresto di un rapinatore. Il gioielliere non riconobbe Re Cecconi che aveva il bavero alzato con una mano in tasca: pensò ad un rapinatore con una pistola nella tasca, facendo subito fuoco e colpendolo in pieno petto. Tabocchini fu arrestato per “eccesso colposo di legittima difesa” e 18 giorni dopo venne assolto per “aver sparato per legittima difesa putativa”: la difesa sostenne che, dopo aver subito altre rapine in passato, Tabocchini si allarmò e sparò rapidamente non appena Re Cecconi finì di parlare, senza avere il tempo di riconoscere lui o Fraticcioli. Tempo di lettura: 4 minuti Morire per sbaglio, a soli ventotto anni, con una carriera calcistica ben avviata e promettente. Il figlio di Tabocchini, Leonardo, smette di fare i compiti, si tappa le orecchie e comincia a dare testate contro il muro. Re Cecconi ore 20: un delitto inutile. Il calciatore è così scambiato per un rapinatore ed il gioielliere estrae una pistola che teneva in negozio perché già vittima di diverse rapine e spara immediatamente. Questa è la terribile fine subita dal centrocampista Luciano Re Cecconi, giocatore della Lazio e della Nazionale, mancato a Roma nei turbolenti anni ’70. Luciano è centrato in pieno petto e crolla a terra. In questa condizione psicologica si trova anche Bruno Tabocchini. Tabocchini spara, in reazione alla minaccia, presunta o tale. Inutile la corsa al San Giacomo. Il dramma in un freddo 18 gennaio 77 a Roma, nella zona collina Fleming, quartiere trendy della Capitale molto frequentato dagli artisti pop dell'epoca e … Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. Processato per direttissima 18 giorni dopo, è assolto … Tabocchini spara, in reazione alla minaccia, presunta o tale. ... esperienze vive del Tabocchini e ti mori costanti di una esposizione quotidiana alla violenza dei ra pinatori. Se la Giustizia italiana ha almeno trovato l’arma che ha posto fine alla sua esistenza, non […] Conversazione con Guy Chiappaventi, che ha scritto un libro sulla vicenda. Pertanto . Invece dai verbali il gioielliere, Ghedin, il profumiere e altri 4 testimoni non hanno mai sentito questa frase e Cecco non aveva il bavero alzato. I funerali di Cecco vennero svolti nella Chiesa di San Pietro e Paolo all’Eur e vi prese parte una gran folla di gente. Su quello che accade effettivamente nella Gioielleria di Bruno Tabocchini, l’uomo che spara, avremo modo di ritornare, non prima di ricordare chi sia Luciano Re Cecconi da Nerviano, comune lombardo di meno di 20mila anime, dove nasce l’1 dicembre 1948, figlio di un muratore ma con le “stimmate regali” dovute ad un curioso aneddoto di cui beneficiarono i suoi avi. Morte Re Cecconi, un film e un libro per scoprire tutte le verità. La teoria dello scherzo finito in tragedia è quella della difesa del gioielliere. Quarant'anni fa morì Luciano Re Cecconi, campione biondo di una Lazio violenta, poco convenzionale e vincente. Ricerca indizi come quello che dice che il calciatore avesse fatto battezzare il figlio Stefano dal macellaio di via Flaminia vecchia, con il negozio quasi all’angolo con la gioielleria di Tabocchini, l’uccisore poi prosciolto, che abitava sulla Cassia, nel quartiere Tomba di Nerone, lo stesso dove viveva il gioielliere, vicinissimo a lui. «Fermi tutti questa è una rapina». 18 Gennaio 2017. di Dario Falcini. di pistolasparnlodaun gioielliere Bruno Tabocchini Mori incredibile a dim per uno scherzo Eranp le I930ciica il ncgozio siava thiudcndo e ReCecioni insieine ad un anuco Giorgio France loll eadunto m pagno di squadra Pietro Ghedm eniro nella gioielle rid Lutiano pronuncio |>er burlj Id trase -Questa e Il gioielliere Tabocchini fu arrestato per “eccesso colposo di legittima difesa” e 18 giorni dopo assolto per “aver sparato per legittima difesa putativa” (così disse il giudice). I racconti di quel tardo pomeriggio romano nella gioielleria Tabocchini si sono susseguiti senza che emergessero mai aspetti in grado di chiudere una volta per tutte la vicenda. Anni di piombo, pistole nei ritiri e diversi schieramenti politici. continua,coi nervi tesi allo spasimo e il terrore come compagno giornaliero. il 18 gennaio 1977, Lucciano Re Ceconni E 'stato con il compagno di squadra Ghedin e un amico di entrambi, quando hanno deciso di fare una visita a un amico comune, Bruno gioielliere Tabocchini. Tabocchini, il gioielliere, credeva dal canto suo di essere un eroe. La paura per la sopravvivenza dei bambini presenti nel negozio. Premette il grilletto e partì un colpo di pistola a bruciapelo a poco più di un metro di distanza. Lì venne freddato da un proiettile esploso dalla Walther calibro 7,65 del gioielliere, ... Tabocchini fu arrestato e accusato di «eccesso colposo di legittima difesa». Il gioielliere Bruno Tabocchini, nel clima di psicosi degli anni di piombo, gli spara prima che riesca a rendersi conto della situazione. Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, già vittima in quel periodo di un paio di rapine, agisce di riflesso e scambiando Re Cecconi per un vero rapinatore quasi senza guardare estrae la pistola che tiene sotto il bancone del negozio e spara. La sera del 18 Gennaio 1977, il giocatore, insieme ad altre persone, ebbe la non troppo cauta idea di fare uno scherzo a Bruno Tabocchini, un gioielliere suo amico: … Anche in questo nuovo libro, come nel precedente, si parla della squadra capitolina e di pistole: quella vera di Bruno Tabocchini e quella, inesistente, di Luciano Re Cecconi. La prontezza di riflessi permette a Ghedin, che alza le mani, di non fare la stessa fine di Luciano. Il pomeriggio del 18 gennaio di 35 anni fa Luciano Re Cecconi, regista della Lazio campione d’Italia ’74, viene ucciso in una gioielleria di Roma. ll gioielliere Bruno Tabocchini non lo riconobbe, gli scaricò addosso i colpi della sua Walther calibro 7,65. Bruno Tabocchini fu arrestato per “eccesso di legittima difesa”. Un processo anomalo e … Tabocchini fu arrestato per “eccesso colposo di legittima difesa” e diciotto giorni dopo venne assolto per “aver sparato per legittima difesa putativa”: la difesa sostenne che, dopo aver subito altre rapine in passato, Tabocchini si allarmò e sparò rapidamente non appena Re Cecconi finì di parlare, senza avere il tempo di riconoscere lui o Fraticcioli. Così Tabocchini stavolta è preparato: estrae un revolver calibro 7,65 e spara un colpo. Il gioielliere Tabocchini è invece arrestato con l'accusa di 'eccesso colposo di legittima difesa'. E sparò: l'angelo biondo morì sul colpo. Si ipotizzò che Re Cecconi avesse simulato per scherzo un tentativo di rapina e che il gioielliere avesse reagito sparando. La surreale morte di Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio. Un gioielliere, tale Bruno Tabocchini, e chi se lo scorda più quel nome, e, si seppe subito, dal grilletto facile, come sempre si usava allora, gli aveva sparato nel quartiere popolare di Tor di Quinto appena aveva Re Cecconi messo piede nel negozio con Pietro Ghedin, un compagno di squadra che già non c’entrava nulla con quello storico scudetto. Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. Un mistero che dopo 41 anni è rimasto lì, sospeso. ll gioielliere Bruno Tabocchini non lo riconobbe, gli scaricò addosso i colpi della sua Walther calibro 7,65. Curioso fu il comportamento di quest’ultimo che, interrogato da Tabocchini, negò di conoscere Re Cecconi. Con lo sguardo fa un cenno: ma chi sono? Luciano e Cesarina in una foto scherzosa nel salotto della loro bella casa. Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. Si ipotizzò che Re Cecconi avesse simulato, per scherzo, un tentativo di rapina e che il gioielliere avesse reagito sparando. Qui, il gioielliere spara e colpisce in pieno petto Re Cecconi, che morirà poco dopo in ospedale. I racconti di quel tardo pomeriggio romano nella gioielleria Tabocchini si sono susseguiti senza che emergessero mai aspetti in grado di chiudere una volta per tutte la vicenda. Il gioielliere Tabocchini è invece arrestato con l'accusa di 'eccesso colposo di legittima difesa'. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non lo riconosce anche perché Re Cecconi ha il volto parzialmente coperto e tiene una mano in tasca simulando una pistola. Tabocchini, dirà in tribunale, riconosce Fraticcioli ma non chi lo accompagna. Oggi Luciano Re Cecconi avrebbe compiuto 69 anni: la Lazio non lo dimentica e lo ricorda in questo modo… Perno di centrocampo della Lazio che nel 1973-74 vinse il suo primo storico Scudetto, Luciano Re Cecconi perse la vita prematuramente il 18 gennaio 1977 in seguito ad uno scherzo fatto all’amico Bruno Tabocchini. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non riconoscendolo, estrae una pistola e fa fuoco colpendo in pieno petto il biondo centrocampista biancoceleste. subito delle rapine che lo hanno costretto a vivere in una condizione di allerta . La tragedia è però compiuta. Le Br non avevano ancora alzato il tiro, sferrato “l'attacco al cuore dello Stato”, ma Autonomia Operaia nei cortei a Milano sparava ad altezza uomo, uccideva poliziotti. Urla in gioielleria. Il gioielliere, Bruno Tabocchini già vittima in quel periodo di un paio di rapine, agì di riflesso e, scambiando Re Cecconi per un vero rapinatore, quasi senza guardare estrasse la pistola che teneva sotto il bancone del negozio. Tutti dissero che morì per uno scherzo, ma davvero le cose andarono così? Qualcuno parla di uno scherzo, di un «Questa è una rapina» esclamato dal calciatore, che ha tratto in inganno il gioielliere, qualcun altro di un gesto assolutamente ingiustificato e senza alcun senso da parte del commerciante. “Solo l’anno prima – sottolinea Mensurati – c’erano stati 1591 omicidi, 9406 rapine, e 286 sequestri di persona. Il gioielliere Tabocchini non riconoscendo subito i tre esplode un colpo di pistola, fatale per Re Cecconi che morirà poco dopo in Ospedale. Il gioielliere, […] Il gioielliere Bruno Tabocchini nei giorni del processo (Ansa) Luciano Re Cecconi in azione difensiva. Jorge Luis Borges) Il gioielliere Bruno Tabocchini, nel clima di psicosi degli anni di piombo, gli spara prima che riesca a rendersi conto della situazione. Il calciatore è così scambiato per un rapinatore ed il gioielliere estrae una pistola che teneva in negozio perchè già vittima di diverse rapine e spara immediatamente. La moglie del gioielliere, suo figlio, altri due bambini con il padre. Di getto, il gioielliere spara uccidendolo con un colpo in pieno petto. La versione ufficiale parlano di uno scherzo al gioielliere, sicuramente inopportuno visto che ci si trovava all’apice degli anni di piombo, ma assolutamente innocente nella sua dinamica. La prontezza di riflessi permette a Ghedin, che alza le mani, di non fare la stessa fine di Luciano. Bruno Tabocchini, il gioielliere, che aveva già subito da poco una rapina, non riconoscendo il calciatore estrae la pistola, la punta prima su Ghedin e poi, dirigendola verso Cecco, preme il grilletto. Il gioielliere Tabocchini non riconoscendo subito i tre esplode un colpo di pistola, fatale per Re Cecconi che morirà poco dopo in Ospedale. Un gioielliere, tale Bruno Tabocchini, e chi se lo scorda più quel nome, e, si seppe subito, dal grilletto facile, come sempre si usava allora, gli aveva sparato nel quartiere popolare di Tor di Quinto appena aveva Re Cecconi messo piede nel negozio con Pietro Ghedin, un compagno di squadra che già non c’entrava nulla con quello storico scudetto. Re Cecconi muore poco dopo aver mormorato, accasciandosi, “era solo uno scherzo”. Sentendosi nuovamente in pericolo, il gioielliere non ci pensa neanche, e in un istante, estrae un … Un volto bianco e tirato. Doveva essere una goliardata tra amici, fu un equivoco invece, un terribile equivoco. 28 gennaio 2019, 01:41; Luigi Martini e la … Dopo diciotto giorni viene processato per direttissima ma viene assolto “per aver sparato per legittima difesa putativa”. La tragedia è però compiuta. Morirà pochi minuti più tardi. La pallottola del gioielliere Tabocchini fece cadere Re Cecconi dal crinale lungo il quale spavaldamente, incoscientemente, aveva camminato, non da solo, con molti compagni, con molti rivali all’interno di quella Lazio. Il profumiere lo rassicura. Il gioielliere estrae una pistola Walther dalla fondina legata alla cinta dei pantaloni, ... Tabocchini viene assolto per avere agito in stato di legittima difesa putativa. Dalle umili origini (e dal passaggio alla Pro Patria), al successo raggiunto con profondi sacrifici fino al soprannome de “il saggio”, appellativo che mal si concilia con lo scherzo infantile che (solo nell’immaginario collettivo), avrebbe armato la Walther 7.65 di Bruno Tabocchini, gioielliere romano e tragico (contro)protagonista dell’episodio. Re Cecconi venne colpito in pieno petto da un proiettile sparato da una pistola Walther calibro 7,65 e … Dopo 18 giorni, il 4 febbraio, ci fu il processo per direttissima, in cui il gioielliere venne … "Luciano Re Cecconi non ha fatto niente. Erano quelli gli Anni di piombo, e Tabocchini l’8 febbraio 1976 aveva subito un’autentica rapina durante la quale aveva ferito e consentito l’arresto di un rapinatore. Il calciatore è così scambiato per un rapinatore ed il gioielliere estrae una pistola che teneva in negozio perchè già vittima di diverse rapine e spara immediatamente. Anche se nella fase istruttoria, il gioielliere Tabocchini sostiene che Re Cecconi non fece nulla che potesse essere preso come un tentativo di rapina. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non riconoscendolo, estrae una pistola e fa fuoco colpendo in pieno petto il biondo centrocampista biancoceleste. 2 talking about this. Dal momento in cui i tre entrarono nel negozio, la dinamica non è chiara. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non lo riconosce anche perchè Re Cecconi ha il volto parzialmente coperto e tiene una mano in tasca simulando una pistola. Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. La polizia arrestò immediatamente Tabocchini per omicidio dovuto all’eccesso colposo di legittima difesa. E Tabocchini non conosceva nemmeno Pietro Ghedin, pure lui difensore della Lazio, che era entrato con lui? Bruno Tabocchini - Ultime notizie su Bruno Tabocchini - Argomenti del Sole 24 Ore. Ultime notizie: Bruno Tabocchini. L'indugiare della pistola del gioielliere sul Ghedin, primo obiettivo da « neutralizzare », risulta dalla dichiarazione del Ghe din e da quella dell'imputato. Un proiettile, proveniente dalla pistola impugnata dal gioielliere Tabocchini, gli recide l'aorta, mettendo fine alla vita del ventottenne, che a breve sarebbe diventato papà, per la terza volta. Il gioielliere ha già . Proprio l’anno prima, il gioielliere era rimasto vittima di una rapina. Processato per direttissima 18 giorni dopo, è assolto … Bruno Tabocchini, il gioielliere, fu assolto: giustificato dalla legittima difesa. Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. Bruno Tabocchini portò avanti questa teoria e riuscì ad affermarla in tribunale attraverso un processo per direttissima celebrato in 18 giorni. Il gioielliere Tabocchini aveva subito di recente due rapine e il timore che la cosa possa ripetersi lo aveva spinto a nascondere sotto la cassa una pistola. Bruno Tabocchini vide in lui uno sguardo strano, – - aveva il viso pallido e tirato - – e fu tratto in inganno. Tabocchini apre. Il gioielliere Tabocchini è invece arrestato con l'accusa di 'eccesso colposo di legittima difesa'. Uno dei periodi più bui della storia d’Italia raccontato attraverso il mondo del calcio. Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. I funerali di Luciano Re Cecconi. In quel 1977 di P38, rapine e terrore, erano più i giorni di ordinaria follia che tutti gli altri. L'inchiesta stabilì che Re Cecconi aveva simulato un tentativo di rapina e per questo il gioielliere Bruno Tabocchini fu accusato di "eccesso colposo di legittima difesa" ma venne assolto per "aver sparato per legittima difesa putativa". Diciamo che la versione rivisitata e corretta della vicenda indica che il gioielliere abbia puntato la pistola prima verso Ghedin poi verso Re Cecconi e che sia partito un colpo.Perché lo abbia fatto non è dato sapersi. Dentro, c’è gente. Così mori il calciatore Re Cecconi, centrocampista della Lazio e della Nazionale. quando alla fine … Il perché di un gesto simile non è mai stato stabilito con chiarezza. "Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio⚽" (cit. Stessa testimonianza data in un secondo momento da Ghedin, che però in una versione precedente aveva sostenuto il contrario. Il gioielliere Tabocchini viene arrestato con l’accusa di “eccesso colposo di legittima difesa”. E il gioielliere Tabocchini certamente aveva la pistola facile, ma nel ’77 in Italia si sparava per strada ogni giorno. Il gioielliere Tabocchini fu poi arrestato e accusato di "eccesso colposo di legittima difesa"; processato solo 18 giorni dopo, venne assolto per "aver sparato per legittima difesa putativa". Figlio di un muratore, cresciuto nell'hinterland milanese, Luciano Re «Fermi tutti questa è una rapina». Il caso Re Cecconi, nuove ipotesi su una morte misteriosa. La versione ufficiale parlano di uno scherzo al gioielliere, sicuramente inopportuno visto che ci si trovava all’apice degli anni di piombo, ma assolutamente innocente nella sua dinamica. Doveva essere una goliardata tra amici, fu un equivoco invece, un terribile equivoco. Sentendosi nuovamente in pericolo, il gioielliere non ci pensa neanche, e in un istante, estrae un … ottobre 29, 2013. febbraio 20, 2016. Premette il grilletto e partì un colpo di pistola a bruciapelo a poco più di un metro di distanza. ”Legittima difesa”, stabilirà il giudice. The Begbie Inside. Il 18 gennaio 1977, esattamente 35 anni fa, Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. Tabocchini fu arrestato per “eccesso colposo di legittima difesa” e diciotto giorni dopo venne assolto per “aver sparato per legittima difesa putativa”: la difesa sostenne che, dopo aver subito altre rapine in passato, Tabocchini si allarmò e sparò rapidamente non appena Re Cecconi finì di parlare, senza avere il tempo di riconoscere lui o Fraticcioli. Il titolo del libro riprende una frase detta dallo stesso gioielliere durante l’apertura del processo, nel momento in cui gli venne chiesto di raccontare i fatti. Il gioielliere Tabocchini è invece arrestato con l'accusa di 'eccesso colposo di legittima difesa'. Il gioielliere Tabocchini aveva subito di recente due rapine e il timore che la cosa possa ripetersi lo aveva spinto a nascondere sotto la cassa una pistola. E’ la storia di Luciano Re Cecconi e della sua tragica scomparsa, ancora avvolta dal mistero. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non lo riconosce anche perchè Re Cecconi ha il volto parzialmente coperto e tiene una mano in tasca simulando una pistola. E il gioielliere Tabocchini certamente aveva la pistola facile, ma nel ’77 in Italia si sparava per strada ogni giorno. La polizia arrestò immediatamente Tabocchini per omicidio dovuto all’eccesso colposo di legittima difesa. Secondo la versione ufficiale, Tabocchini aveva subito una serie di rapine che erano di guardia abbastanza per portare una pistola. Secondo il racconto di Tabocchini, Re Cecconi, con una mano in tasca, avrebbe scherzosamente minacciato una rapina Qualcuno parla di uno scherzo, di un «Questa è una rapina» esclamato dal calciatore, che ha tratto in inganno il gioielliere, qualcun altro di un gesto assolutamente ingiustificato e senza alcun senso da parte del commerciante.
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